Pomarance e l’arte dell’intreccio
L’incontro con Nanni, il panieraio di Pomarance
La piazza è semi vuota, il sole picchia alto, le campane suonano le due del pomeriggio. Poi tutto tace. E’ agosto inoltrato ed il borgo di Pomarance sonnecchia affacciato sull’Alta Val di Cecina. Qualche uomo davanti al bar, i negozi ancora chiusi per la pausa pranzo, un cane che scodinzola davanti alla bottega del macellaio.
In fondo ad una stradina stretta e sdrucciolosa, sull’ingresso di una vecchia cantina semi vuota, Nanni intreccia con gesti precisi e svelti un paniere di vimine e olivo. Mi fermo ad osservarlo lavorare e penso che stia aspettando qualche turista come me soffermarsi per comprare. Poi mi accorgo che mi sbaglio, che esserci o non esserci non cambia affatto la sua attività. Solo quando ha finito “il giro” e alza la testa gli chiedo di spiegarmi cosa sta facendo. Mi racconta che c’erano tempi in cui, durante le lunghe sere nelle campagne toscane, si stava seduti davanti al fuoco a chiacchierare. Era il momento della veglia, quello spazio temporale che seguiva la dura giornata di lavoro nei campi. Un’occasione per ritrovarsi ma anche per lavorare a qualcosa che richiedeva tanta pazienza e attesa: la creazione dei panieri, delle ceste e dei canestri. Un’arte da apprendere fin da bambini e a cui dedicarsi durante le pause dalle attività principali, specialmente in inverno quando il lavoro rallentava. Per diventare un panieraio serviva un’abilità specifica e molta precisione per arrivare alla creazione di recipienti adatti a contenere e trasportare frutta, verdura ed oggetti vari. Non ultima in termini d’importanza, era anche una professione che permetteva alla famiglia di guadagnare qualche soldo in più. Ancora oggi Nanni è lì, dietro l’uscio della sua cantina di paese, a praticare l’arte dell’intreccio.
Ogni comunità possiede le proprie memorie collettive ed ogni persona della comunità ha storie da trasmettere a chi abbia tempo e desiderio di ascoltare. A questi visitatori avventurosi i residenti raccontano con piacere, riuscendo ad emergere da quella scorza un po’ burbera tipica dei toscani. Se provate ad abbandonare le rotte comuni, a sbirciare oltre un portone o a prendere una via di campagna senza sapere esattamente dove andare, potrete trovarvi in luoghi magici dove la natura rivela scenari selvaggi e quasi incontaminati. La curiosità dell’esplorazione vi spingerà a seguire l’indicazione di un cartello oppure un trattore che torna via dai campi. E, pian piano, salendo tra curve sterrate, vedrete spuntare borghi incastonati tra le colline come gioielli tra le dita. Lasciate perdere quello che avete letto nella guida di viaggio, dimenticatevi per un attimo la macchina fotografica che deve memorizzare tutto (pena poi non avere il tempo di godere l’attimo o il momento per rivedere le foto prodotte) e provate solamente ad osservare i colori e le forme di questi angoli esclusivi di Toscana. L’emozione sarà il vostro racconto migliore per chi arriverà dopo di voi. Anche grazie a voi.
Pomarance si trova nella provincia di Pisa e fa parte dell’Unione Montana Alta Val di Cecina. Comune storicamente importante per lo sviluppo dell’energia geotermica nella frazione di Larderello, così chiamata in onore dell’ingegnere francese François Jacques de Larderel del XIX secolo che ne promosse lo sfruttamento.
Informazioni turistiche:
Piazza de Larderel, 17
Tel. 0588 62381 – 0588 86099
ufficioturistico@comune.pomarance.pi.it